Dic 2, 2023

Il Book Fotografico Personale

tags: ritratto
book fotografico donna

Chi abbia avuto modo di imbattersi nei miei contenuti, negli anni, sa che fin dall’inizio ho insistito sempre molto per evitare di essere tra coloro che avvallavano la sovrapposizione tra il book fotografico, inteso come strumento di lavoro per modelle/i, attori, persone che lavorano nello spettacolo e con la propria immagine, e il book fotografico personale, inteso come servizio fotografico che, secondo me, deve raccontare ed esaltare la persona ritratta come si fa appunto nel ritratto.

Forse, il motivo per cui si continua a riferirsi al termine book fotografico personale, invece che parlare di ritratto, è che, nell’immaginario di chi si approccia per la prima volta al tema, parlare di ritratto dà l’idea di una sola immagine, mentre book fotografico dà l’idea di un corpo di immagini, che può essere composto da un album, o da singole stampe, che ci ritrae in diversi outfit, diversi set fotografici, diverse luci, diverse situazioni.

In effetti, pensandoci bene, tradizionalmente il ritratto fa venire in mente una immagine: un dipinto, una fotografia, in cui l’artista cerca di condensare ciò che ha percepito del suo soggetto, o ciò che vuole raccontare del suo soggetto.

Come possiamo chiamare allora un servizio fotografico che assomiglia un po’ agli shooting di Vanity Fair creati per le celebrities, in cui sperimentiamo diversi set, diversi outfit, diversi mood, ma creati su misura per voi, anziché semplicemente adattati dai trend della fotografia di moda?

Ci arrendiamo e lo chiamiamo book personale?

Non lo so, non ne sono ancora convintissima, ma sicuramente è una conversazione in evoluzione.

Book Fotografico Personale VS Book Fotografico Professionale

Iniziamo da ciò che un book personale e un book professionale possono avere in comune:

  • è sicuramente auspicabile che siano eseguiti da un fotografo esperto nel suo campo;
  • hanno come soggetto delle persone (o degli animali, a volte);
  • possono essere realizzati in studi fotografici, in location o in esterna;
  • hanno come output un corpo di scatti fotografici, inclusa o meno la post produzione;
  • possono giovare della partecipazione di professionisti collaterali, come ad esempio un make-up artist / hair stylist;
  • possono avere range di costi molto diversi, a seconda di una serie di variabili.

Ciò che fa quindi realmente la differenza tra il book personale rivolto a persone che non hanno bisogno per motivi lavorativi e il book professionale, è il motivo per cui vengono realizzate le foto.

Il che implica anche che il committente stesso delle foto possa avere aspettative diverse, a seconda se si rivolge al fotografo per realizzare un book personale o un book professionale, perché immagini con un feeling diverso serviranno a scopi diversi.

Il che, a sua volta, implica che il fotografo che realizza il book possegga e applichi competenze e approcci diversi, che sono solo parzialmente sovrapponibili nei vari casi.

Mi spiego meglio.

Le abilità per fare belle foto a persone abituate a stare di fronte alla fotocamera (modelli, attori, celebrities, ecc) sono diverse dalle competenze richieste per fare belle foto a persone che non sono abituate a posare e non hanno ancora avuto modo di sviluppare ampia consapevolezza di sé di fronte all’obiettivo (qui potremmo parlare di come un servizio fotografico di ritratto inteso come esperienza dedicata possa trasformare e anche molto la propria attitudine davanti all’obiettivo, e non solo, ma ne parleremo magari in un articolo dedicato).

Ad esempio, nel primo caso, i soggetti sono molto consapevoli della propria postura, di come muovere le articolazioni, anche in posizioni che normalmente si percepiscono come innaturali, ma che funzionano molto bene in fotografia. Sanno come rilassare i muscoli, per trasmettere intensità al volto e allo sguardo.

Per la mia esperienza, sono veramente pochissime le persone che hanno innatamente una predisposizione alla posa, chiamiamola così: nella maggior parte dei casi entra comunque in gioco qualche consapevolezza acquisita.

Quindi il fotografo può concentrarsi molto più facilmente sul controllo della luce, sulla ricerca di un’emozione, su composizioni accattivanti.

Perché questo è ciò che verrà cercato nelle foto del book professionale: un mood, una capacità particolare di interpretazione, un look particolare.

Un fotografo che invece voglia creare delle immagini altrettanto meravigliose, ma che siano a testimonianza dell’unicità e della personalità di un cliente che le realizzi per se stesso, oltre a saper gestire allo stesso modo tutti gli aspetti di cui abbiamo già parlato sopra, deve anche sapere come guidare realmente il suo soggetto a quella naturalezza che farà la differenza tra un ritratto d’autore e un’immagine meno cercata.

E ovviamente ogni persona è diversa, sia fisicamente che psicologicamente, dunque difficilmente può esserci una ricetta che possa andare bene per tutte le occasioni.

Senza dimenticare che, generalmente, a persone come modelle/i, attori, ecc, proprio per lavoro è richiesta l’abilità di essere più versatili possibile e “funzionare” bene con diversi look, colori, styling, ecc.

Il Mio Servizio di Book Fotografico Personale

Mentre mi accorgo che, man mano che studio tutte le discipline collaterali per poter effettuare una consulenza pre-shooting che abbia effettivamente valore, la maggior parte delle persone ha delle essenze e degli stili che li valorizzano più di altri, e proprio questi stili ed essenze, combinati con il giusto mood del set fotografico, possono contribuire a creare delle immagini che possano ispirarsi alla dignità dei ritratti senza tempo dei grandi maestri, invece che ottenere un output più modesto.

Il mio intento, mi rendo conto, è poter accostare nel mio portfolio le foto dei miei clienti privati alle foto dei miei servizi commerciali e far sì che non si percepisca una differenza in termini di creatività, di intensità, di espressività, di bellezza, intesa in senso lato.

Perché, appunto, i servizi fotografici su Vanity Fair non sfigurano minimamente accanto ai servizi di moda su Vogue.

Un’altra cosa che secondo me può e forse deve essere diversa, nel book personale rispetto al book professionale, è la post produzione.

Ogni fotografo ovviamente ha il suo stile, e proprio lo stile, se debitamente coltivato e comunicato, aiuta le persone a capire se possiamo essere il fotografo giusto per loro e a creare insieme ai clienti immagini superlative, piuttosto che lavori anonimi. La post produzione, altrettanto ovviamente, è solo una parte dello stile di un fotografo, ma è quella cosa, soprattutto nel ritocco sui soggetti umani, che determina e comunica una serie di aspetti.

Specificamente, io ritengo che nel book professionale, la post produzione possa – e forse ci si aspetta – che sia più standardizzata, che lasci cioè meno spazio alle caratteristiche personali del soggetto fotografato, ai dettagli inaspettati.

Al contrario, nel book personale e nel ritratto, io ricerco proprio che siano mantenuti quegli aspetti peculiari, quei dettagli personali, che fanno la differenza tra un essere umano che debba rappresentare un ideale e una persona vera.

Insomma, il mio intento, nell’offrire l’esperienza di ritratto o il servizio di book personale, che dir si voglia, è di creare insieme a voi un corpo di immagini che ritraggano diversi aspetti di voi, non solo estetici, ma anche emozionali, e che siano al contempo delle piccole opere d’arte ciascuna.

Un’altra cosa che ritengo importante sottolineare, vedendo che alcuni colleghi fanno distinzioni tra il book fotografico personale per uomo e il book fotografico personale donna (o ragazzo / ragazza), è che per me questa distinzione non esiste.

Ogni persona, di qualsiasi genere sia o si identifichi, ha le sue peculiarità e, sebbene io creda nell’esistenza di quelli che potremmo definire come elemento universale yin ed elemento universale yang, credo che essi siano distribuiti fluidamente nelle persone e proprio attraverso l’incontro conoscitivo e la consulenza preliminare, potremo unire essenze ed espressioni estetiche, per creare visioni uniche ed autentiche.

Se il mio approccio a questo tipo di servizio vi stesse risuonando e voleste saperne di più, vi lascio qui di seguito alcuni link di approfondimento:

Il Mio Servizio di Ritratto Contemporaneo – un approfondimento sul mio servizio di ritratto contemporaneo, che qui chiamiamo book fotografico personale, da cui potete anche progettare la vostra sessione ideale e richiedermi tutte le informazioni sui prezzi e servizi.

Il Book Fotografico – per approfondire il book fotografico professionale e come muoversi nel caso sia proprio il book professionale ciò di cui avete bisogno.

p.s: tutte le foto che vedete in questa pagina derivano da sessioni di ritratto personale di miei fantastici clienti che hanno acconsentito alla pubblicazione. ; )

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  1. Book Fotografico Milano * Sandra Luoni Fotografia - […] per modelle, attori e artisti, ma è ancora molto diffusa la ricerca del fotografo per il book fotografico personale,…

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Alla fine, la foto che avrei voluto pubblicare intorno al mio compleanno l’ho fatta in realtà qualche settimana dopo. 😅La journey che vivono molti miei clienti, alla ri-scoperta dell’immagine di sé e dell’esistere nei propri ricordi e in quelli dei propri cari, nonché nella propria comunicazione online (lavorativa e non), in realtà la sto sperimentando anch’io per prima, su me stessa.È per questo che per me è importante, molto importante, che ogni cliente, ogni progetto, non sia solo uno shooting via l’altro, ma ci sia una connessione autentica, da cui creare qualcosa di realmente significativo, per me e per voi. E non vorrei nulla di diverso. 😌
Sapevo che questo scatto sarebbe stato tra i miei preferiti già mentre lo vedevo nella fotocamera. 🥲Ci ritrovo tutta la naturale eleganza che indovinavo essere alla base dell’essenza di Alessandra e sulla quale abbiamo giocato per il suo shooting di ritratto.Non posso che ringraziarla per avermi seguito nella mia interpretazione del suo essere “effortless chic” (concetto che ritorna spesso, ultimamente, mentre pianifico le sessioni di ritratto 🤔) e avermi lasciata essere lo specchio della sua bellezza esteriore ed interiore. 🤍
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muah: @martinamuscariellomakeup ✨
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Una delle cose che sto cercando di fare negli ultimi tempi, è smettere di arrovellarmi su come far funzionare per me cose che nei miei pensieri sarebbero assolutamente necessarie - ma che chiaramente non funzionano - e mettere quelle energie sul realizzare percorsi “laterali” e più “felici”, che mi permettano di arrivare, magari, ancora più in là che non se avessi seguito le consuete strade consigliate.In particolare, sono ben conscia che il mio lavoro è uno di quelli che gioverebbe di una mia presenza costante e massiccia sui social. Ma, per quanto io conosca tutte le best practices e le strategie di business e abbia provato negli anni ad adottarle pedissequamente, se una cosa non si allinea nel profondo, non solo non funziona, ma mi causa anche malessere fisico. Mentre al contrario, quando seguo vie in cui credo sinceramente, tutto funziona a meraviglia.Ad esempio, per me delegare una cosa che ritengo unica (soprattutto in questo momento storico), come l’espressione delle comunicazioni relative al mio lavoro (soprattutto per come io intendo il mio lavoro) e l’interazione con le persone online, difficilmente funzionerebbe o mi farebbe stare bene.Per questo ho deciso di fare questo post, che lascerò tra quelli in evidenza, dove spiego perché non mi troverete costantemente qui, o su qualsiasi altra piattaforma simile. Ma quando fruirete un mio contenuto, sarà autentico, pensato e sentito, e allo stesso modo saranno le mie interazioni.Per esempio, in occasione del mio compleanno, ho di recente fatto un viaggio in cui ho deciso che sarei stata completamente unplugged. Ho documentato, annusato, assaporato, guardato, sentito, studiato, ma questa volta prima di tutto per me, stando nel momento, anziché preoccuparmi se i contenuti sarebbero stati adeguati per essere postati la sera stessa.
In questo modo, i frammenti di quello che stavo vivendo sono tornati ad essere più che semplici momenti uno dietro l’altro e sono tornati a fare parte di una consapevolezza più ampia, arricchendomi profondamente come persona e dandomi spunti inestimabili per la mia attività (che non vedo l’ora di condividervi, in prossimi contenuti autentici, pensati e sentiti 😉).

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