Mar 18, 2025

Come Venire Bene in Fotografia – Il Mio Approccio

Una citazione che ritengo piuttosto vera recita:

Se non hai foto di te stesso che ami davvero, non è colpa tua, ma del tuo fotografo.

Ebbene, credo che venire bene in fotografia sia una questione piuttosto soggettiva e un po’ più ampia rispetto al parlare dei soliti argomenti come postura, luce, lo stile personale ecc.

Ognuno di noi ha un’immagine di sé che dipende da moltissimi fattori. Sapevate ad esempio che noi siamo abituati, attraverso lo specchio, a vederci con una simmetria ribaltata, rispetto a come ci vedono gli altri? Questo fa sì che ci riconosciamo di più nei selfie che non nelle foto che ci scattano da fuori.

Il selfie si porta però dietro tutta una serie di altri problemucci, come ad esempio il fatto che ci abituiamo a vederci con i lineamenti molto distorti: la distanza a cui ci scattiamo una foto col telefono fa sì che ciò che è più vicino all’obiettivo, come il naso, risulti molto molto più grande, rispetto a ciò che è lontano (potete trovare un esempio di come agisce la distorsione focale qui), con conseguente, di recente, aumento esponenziale di richieste di rinoplastica per rimpicciolire il naso e diminuire la sproporzione.

Inoltre, moltissime persone dicono di preferirsi in foto quando vengono riprese senza che se ne rendano conto. Molto probabilmente perché l’espressione risulta più naturale.

Per molti anni, in Italia, parlare di posa fotografica o di foto in posa sembrava un tabù. Le alternative, nell’offerta dei fotografi, erano o le foto “in reportage” (di cerimonia, di famiglia, di coppia), o le proposte di book fotografico, sulla falsariga però dei book di moda, che hanno e richiedono delle specifiche completamente diverse rispetto ad un servizio fotografico di ritratto.

Si era, a mio parere, un po’ persa l’arte, appunto, del sapere come venire e far venire bene una persona in fotografia.

Per tutti questi motivi, la cosa più importante per uscire bene in foto, a mio parere, è avere un’ottima comunicazione con la persona che vi sta fotografando, condividendo senza timore i vostri dubbi e le vostre aspettative.

Inoltre, non accontentatevi: se non vi vedete bene in una foto, credetemi, non è davvero colpa vostra. Non siete voi ad essere sbagliati. La fotogenia non esiste. La fotografia oggettiva, non esiste. Esistono diverse visioni, diverse percezioni (le vostre, quelle di chi vi guarda da fuori, quelle di chi vi sta fotografando), che sono condizionate da fattori tecnici, come appunto la luce, la posa e la postura, lo stile, le scelte di attrezzatura e inquadratura del fotografo, che possono essere sapientemente gestiti e manipolati per restituirvi un’immagine di voi che vi piace davvero.

Vediamo un pochino quali sono questi elementi tecnici chiave, se ci sono dei segreti per venire bene in foto e come influiscono sul risultato fotografico.

come uscire bene in foto

Consigli per la posa e la postura

Come dicevamo, per venire bene in fotografia, la posa e la postura svolgono un ruolo cruciale e quello che dico sempre ai miei clienti è che spesso più una posa risulta scomoda e innaturale, più funzionerà nell’immagine.

A mio parere, non ci sono regole universali di pose per venire bene in foto, ma dipende dal singolo scatto. Una posa rigida può funzionare molto bene in un’immagine che vuole comunicare forza e fermezza, mentre può rovinare completamente uno scatto il cui concetto è la delicatezza. Il vostro fotografo deve sapervi guidare attraverso le pose e le posture, in accordo con le vostre essenze fisiche e spirituali e il mood del set.

In generale, se non c’è una direzione artistica o comunicativa specifica, il consiglio è di rilassare le spalle il più possibile, percepire il più possibile una sensazione di apertura nella zona delle clavicole 

La posizione del viso, poi, secondo me, è una di quelle cose per le quali una variazione di un millimetro può fare tutta la differenza del mondo. Nei selfie, è molto semplice da gestire: vediamo esattamente come stiamo venendo nell’immagine. Se invece ci stanno fotografando da fuori, nel caso in cui ci stia fotografando un ottimo fotografo di ritratto, affidiamoci a lui, che ci indicherà con precisione come girarci e inclinare il viso; se ci sta fotografando qualcun altro, invece, il segreto secondo me è semplicemente sperimentare e sperimentare, fino a che non troviamo lo o gli angoli che funzionano più facilmente per noi. Farlo allo specchio generalmente invece non funziona perché, come dicevamo sopra, la percezione che abbiamo di noi allo specchio è generalmente sostanzialmente diversa rispetto a come la nostra immagine viene restituita da fuori.

L’utilizzo sapiente delle mani è anch’esso uno dei trucchi per venire bene in foto: anche in questo caso, dipende molto dal soggetto e dal mood dello scatto, ma la linea guida generale è che con le mani, in fotografia, bisogna un pochino recitare, non utilizzarle realmente. Anche la sensazione ci sembrerà un po’ affettata, vi assicuro che in foto renderà benissimo.

Lo sguardo infine gioca un ruolo chiave, nel capire come venire bene nelle foto, ma parleremo di questo tra pochissimo.

come venire bene in fotografia

L’importanza della luce nelle foto

Rimango sempre stupita da quanto leggere variazioni di luce e contrasto possono fare un’enorme differenza non solo nel venire bene in fotografia, ma nel creare un’immagine riuscita rispetto ad una che non funziona, nel restituire un aspetto più lusinghiero o invece nel penalizzare il soggetto.

Anche in questo caso, non c’è una ricetta universale: ogni soggetto ha caratteristiche ed essenze uniche che possono essere valorizzate dall’uso sapiente dei diversi tipi di luce e atmosfera.

In generale, la luce del sole diretta accentua le irregolarità delle superfici e quindi della pelle, ma può anche essere un’ottima alleata per creare immagini interessanti e di impatto. Momenti invece della giornata o condizioni atmosferiche in cui la luce è più morbida, sono generalmente più lusinghiere.

La luce artificiale in ambienti chiusi, ahinoi, non è quasi mai ottimale per venire bene in fotografia. Se non si hanno alternative, si può provare a sperimentare, disponendosi e orientando il viso a seconda di come sono posizionate le luci, per ottenere un risultato che ci piace.

Se si tratta invece di uno shooting in studio fotografico, il vostro fotografo saprà creare i set migliori per voi, in base alle vostre caratteristiche e al progetto che avete pianificato insieme.

Come già dicevamo sopra, se state per partecipare ad una sessione fotografica, che sia di ritratto artistico privato o per i vostri ritratti professionali, e siete molto preoccupati di come risulterà il vostro aspetto in fotografia, non abbiate paura di condividere con il vostro fotografo tutti i vostri timori, in modo che lui possa tenerne conto mentre crea per voi delle immagini di cui potrete essere soddisfatti entrambi.

pose per venire bene in foto

Sfruttare al meglio vestiario e trucco

Premessa: io ho fatto della consulenza di stile pre-shooting personalizzata una delle parti distintive dei miei servizi.

Davvero non esagero quando dico ai miei clienti che uno styling non azzeccato può rovinare completamente un’immagine altrimenti perfettamente riuscita. E non si tratta di una cosa che salta immediatamente all’occhio: semplicemente non è raro che quando un’immagine ci piace di più e un’immagine ci piace meno ma non riusciamo a capire esattamente cosa ci sia che non va, il problema sia proprio nello stile.

Anche Rembrandt faceva da stylist ai suoi clienti, e Boldini raccomandava alle sue Divine di abbigliarsi e agghindarsi con i loro abiti più belli e i gioielli più preziosi.

Dunque la consapevolezza dell’importanza dell’outfit e dello styling è una cosa che risale a ben prima dell’avvento della fotografia.

Anche in questo caso, non c’è un one size fit all (per fortuna), ma si tratta di scegliere e adattare il nostro stile personale alle nostre caratteristiche e al mood dello shooting.

In questo senso, scegliere un fotografo con cui già condividiamo delle preferenze estetiche e di gusto e confrontarci con lui in fase di progettazione del servizio fotografico per decidere insieme in che direzione andare, secondo me è fondamentale, sia che siamo persone con uno stile personale già ben definito, che vogliamo mantenere nei nostri scatti, sia che invece vogliamo sperimentare qualcosa di nuovo e vederci in modo diverso.

In generale, è importante fare attenzione ai colori, sia del vestiario che del trucco. L’armocromia ci viene sicuramente in aiuto, ma in fotografia si può “barare” un pochino, perché l’editing in post produzione dei colori e dei contrasti può aiutarci a far funzionare combinazioni che dal vivo invece non sarebbero ottimali.

Per quanto riguarda il trucco, per sua natura l’immagine in due dimensioni tende a far notare dettagli di cui dal vivo non ci accorgiamo minimamente. Quindi il make-up in fotografia, un po’ come il fotoritocco, può aiutarci di base a rendere semplicemente la nostra figura e il nostro viso così come verrebbero percepiti da una persona che stesse interagendo con noi dal vivo. Il trucco in fotografia, come nella vita, dà inoltre intenzione: intenzionalmente trucchiamo gli occhi per farli risaltare, intenzionalmente ci sistemiamo, ci prendiamo cura di noi, e immediatamente ci sentiamo a posto, curati, rifiniti. Allo stesso modo, un trucco adeguato, nei nostri scatti, li renderà subito più curati e rifiniti, darà l’impressione che siano stati creati con intenzione.

Tecniche per catturare espressioni ed emozioni

Dunque, abbiamo luce perfetta, posa fantastica, styling azzeccatissimo… eppure la foto non ci convince.

Cosa manca? Probabilmente è l’espressione, che non funziona.

Vi devo dire che, per me, è qui che si gioca la partita più entusiasmante.

Se ci stiamo facendo un selfie, come sopra, è più semplice: stiamo vedendo in real time la nostra espressione, possiamo modificarla fino a che non troviamo quella che ci piace, e in quel momento scattare la foto.

Ma se ci stanno fotografando da fuori?

Il segreto di celebrities e modelle/i è che hanno fatto talmente tanti esperimenti ed esperienza nel posare, oltre che probabilmente ore e ore di adeguate sedute di coaching a tema, che i loro muscoli facciali hanno memorizzato come “comportarsi” quando sono di fronte alla fotocamera, per ottenere l’espressione desiderata.

Anche loro comunque hanno bisogno di prompt, cioè di una direzione, che sia data internamente, cioè pensandola, o esternamente, cioè dal fotografo. E, non vedendosi nel momento in cui stanno emettendo quell’espressione, hanno bisogno di un feedback, cioè di qualcuno che in quel momento li aiuti ad aggiustare il tiro (in questo caso è per forza la persona che sta fotografando), oppure riguardando le immagini scattate poi dica “ecco, questa sì che funziona” (in questo caso può essere il soggetto della foto, il fotografo, il foto-editor, ecc.).

Ogni fotografo ha il suo modo, per tirare fuori emozioni ed espressioni dai suoi soggetti e ogni fotografo ha le sue preferenze, in termini di cosa funziona nelle immagini e cosa no. C’è chi preferisce espressioni neutre e nel range del rassicurante, c’è chi preferisce dimostrazione di emozioni molto accentuate, c’è chi preferisce guizzi sottili tra un istante e l’altro, scintille di reale connessione (vi lascio immaginare qual è la mia, di preferenza ; ).

In generale anche qui, giocate, sperimentate, non abbiate timore di mostrare al vostro fotografo immagini con le vostre espressioni preferite, quelle in cui vi riconoscete di più: lui potrà intrecciare le vostre preferenze con la sua visione e la sua interpretazione di voi, e realizzare con voi le foto più belle che vi abbiano mai scattato. ; )

p.s: in questo articolo ho preferito inserire generiche immagini dalla mia board “contact sheet” di pinterest perché è un tema che potrebbe interessare ad un pubblico molto ampio rispetto a chi è alla ricerca intenzionale di un fotografo di ritratto e, dato che al momento il 100% del mio lavoro si svolge con persone e clienti reali e non con modelli ingaggiati appositamente, mi sento più a mio agio a mantenere le immagini che i miei clienti mi concedono di pubblicare come esempio dei bellissimi lavori creati insieme, nelle sezioni apposite di portfolio: sentitevi assolutamente liberi di dare un’occhiata in giro. ; )

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Perché continuiamo a parlare di book fotografico anche quando ci riferiamo invece a sessioni di ritratto? 🤔Avendo ultimamente rimesso mano al sito, non ho potuto fare a meno di notare che ancora tantissime persone cercano "book fotografico" (personale, di coppia, ragazza, di famiglia, ecc) e molte meno sono invece le ricerche che contengono il concetto di ritratto. 🤔Anche ricerche che riguardano servizi fotografici da regalare. 🤔Quindi ne deduco che il desiderio non sia trovare un servizio fotografico per realizzare un book moda, ma qualcosa che si avvicina di più alla ritrattistica.E dunque perché si cerca "book fotografico" anziché "servizio di ritratto"?Ho provato a farci un ragionamento qui (trovate l'articolo nella story che lascio anche in "insight"): voi che ne pensate? 🤔
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